sabato 28 gennaio 2017

RUBENS, "SUSANNA E I VECCHIONI", 1608, ROMA, GALLERIA BORGHESE.

Daniele 13
Abitava in Babilonia un uomo chiamato Ioakìm, il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna (…)di rara bellezza e timorata di Dio. (…) Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa ed essendo stimato più di ogni altro i Giudei andavano da lui. In quell'anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani (…) Questi frequentavano la casa di Ioakìm e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavano da loro. Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito. I due anziani che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un'ardente passione per lei(…)l'uno nascondeva all'altro la sua pena, perché si vergognavano di rivelare la brama che avevano di unirsi a lei. (…) Allora studiarono il momento opportuno di poterla sorprendere sola. Mentre aspettavano l'occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo. Non c'era nessun altro al di fuori dei due anziani nascosti a spiarla. Susanna disse alle ancelle: «Portatemi l'unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio fare il bagno». (…) Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero: «Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e datti a noi. In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle». Susanna, piangendo, esclamò: «Sono alle strette da ogni parte. Se cedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani. Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!». Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì. I servi di casa, all'udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa stava accadendo. (…) Il giorno dopo, tutto il popolo si adunò nella casa di Ioakìm, suo marito e andarono là anche i due anziani pieni di perverse intenzioni per condannare a morte Susanna. Rivolti al popolo dissero: «Si faccia venire Susanna figlia di Chelkìa, moglie di Ioakìm. (…) Susanna era assai delicata d'aspetto e molto bella di forme; aveva il velo e quei perversi ordinarono che le fosse tolto per godere almeno così della sua bellezza.(…) Gli anziani dissero: «Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, è venuta con due ancelle, ha chiuse le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle. Quindi è entrato da lei un giovane che era nascosto, e si è unito a lei. Noi che eravamo in un angolo del giardino, vedendo una tale nefandezza, ci siamo precipitati su di loro e li abbiamo sorpresi insieme. Non abbiamo potuto prendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito. Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non ce l'ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni». La moltitudine prestò loro fede poiché erano anziani e giudici del popolo e la condannò a morte. Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me». E il Signore ascoltò la sua voce.
Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele (…) e disse: «Siete così stolti, Israeliti? Avete condannato a morte una figlia d'Israele senza indagare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei». Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha dato il dono dell'anzianità». Daniele esclamò: «Separateli bene l'uno dall'altro e io li giudicherò». Separati che furono, Daniele disse al primo: «O invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente. Ora dunque, se tu hai visto costei, di': sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose: «Sotto un lentisco». Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ricadrà sulla tua testa. Già l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti spaccherà in due». Allontanato questo, fece venire l'altro e gli disse: «Razza di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. Dimmi dunque, sotto quale albero li hai trovati insieme?». Rispose: «Sotto un leccio». Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco l'angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano per spaccarti in due e così farti morire». Allora tutta l'assemblea diede in grida di gioia e benedisse Dio che salva coloro che sperano in lui. Poi insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di aver deposto il falso, fece loro subire la medesima pena alla quale volevano assoggettare il prossimo e applicando la legge di Mosè li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente. Chelkìa e sua moglie resero grazie a Dio per la figlia Susanna insieme con il marito Ioakìm e tutti i suoi parenti, per non aver trovato in lei nulla di men che onesto. Da quel giorno in poi Daniele divenne grande di fronte al popolo.

5D - Liceo Classico "Giorgio Asproni" – Nuoro
- "Se il silenzio ti rende complice e schiava, la verità ti rende libera e pura." Greta Cugusi
- "Spogliata della sua dignità, invoca il perdono per una colpa mai commessa" Alessandro Liori
- "La verità nuda le veste gli occhi di dignità: guarda Signore di cosa è capace chi tu hai creato" Simona Medde
- "E quale colpa ho, per l'esser mio bella?" Minzoni Valeria
- "Nella luce bellezza e onestà, nell'ombra vizio e peccato" Gianfranco Moledda
- "...Dopo il grave momento, avvolta di luce, arriva al trionfo." Rita Porqueddu
- "Corpo mortificato, occhi puri e irrequieti, si chiede quale sia la sua colpa: la natura di Donna" Enrica Puddu
- "Intensa luce portatrice della verità trionfante: il tuo dignitoso e incantevole animo è salvo!" Ileana Sulas


4D - Liceo Classico "Giorgio Asproni" - Nuoro
"Guardava verso Dio, poichè non avrebbe potuto vedere alcuna faccia d'uomo" Bassano
- "Cruda verità, svestita di ogni male, sottomessa all' (im)potenza." Farina
"Il corpo tace, ove l'anima strepita" Farris- "Guardate quell'indicibile paura dell'iniquità, che trova conforto solo in Dio ormai" Floris
- ''Spogliata della veste, spogliata della dignità. Come colpa, la sua bellezza.'' Loddo
"Nel buio dalla selva, i due animali attaccarono, un urlo si sentì ma a vincere fu la povera preda" Manca
- "La ricerca di un dio nel buio più fitto di uno sguardo malevolo" Mele
- "L'ingiustizia subita svela la verità nascosta dietro un dito" Moncelsi

- "Urla, non temere, spezza quel dito e fatti valere" Mula

4E - Liceo Linguistico "Giorgio Asproni" - Nuoro
"La luce lava ciò che il buio sporca" Lai- "Splende una nuova luce in fondo al tunnel del silenzio: è la forza della parola". Manca F.- "Buio silenzio sconfitto dalla luminosa verità". Serra"Nella silenziosa staticità del tempo, grida l'anima tua tramite gli occhi vitrei". Todde


3B - Liceo Classico "Giorgio Asproni" – Nuoro


-  Occhi minacciosi non intaccano la sua ignuda castità. Caggiari
- Come un fiore maltrattato dalla pioggia, occhi che rispondono alla violenza. Congiu
- Violenza che tesse nero su nero, non innesta un fiore, nessun colore Denti
- Lo sguardo rivolto a Dio, evita una vergognosa passione che dipinge tutto di nero. Pinna

- Innocenza chiara minacciata da un oscuro inganno. Riccardo


5F - Liceo Linguistico "Giorgio Asproni" - Nuoro
- "La purezza della verità in corpo di donna" Marilena Erittu
- "Si spegne la gioia dei sui occhi e cala il buio tra gli uomini" Manconi

4C - Liceo Classico "Giorgio Asproni" - Nuoro
"Pandora, Cassandra ed infine Susanna, quando mai una donna sfuggirà alla condanna?" Mereu

- "Delle forme generose la luce, il resto è oscurità, lentisco o leccio?" L.Pelliccioni